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Attività svolte > 2007 - Un Prete in Campo
La pellicola racconta una storia quasi leggendaria che ha per protagonista il paese di Arcole (Verona).
Qui, ai primi del secolo scorso, il coraggioso prete don Giovanni Sbalchiero realizzò assieme ai contadini di queste terre una delle prime cooperative sociali d'Italia
Una grande avventura di giustizia e fratellanza.
Una storia che valeva la pena essere raccontata.
Prefazione:
Tra la fine dell'800 e i primi anni del '900 fame e miseria opprimevano il Veneto, rendendo spesso inevitabile l'abbandono della propria terra per la ricerca di un futuro oltreconfine…
E' quasi fine estate e fa ancora caldo: don Santo Sbalchiero giunge dalla Germania in auto. Uscito dall'autostrada di Soave, segue le indicazioni per Arcole. Sul volto è stampata un'espressione di commossa trepidazione.
Arrivato ad Arcole, in piazza Poggi, ferma la macchina e al primo bar, chiede indicazioni per la canonica…
Particolare: Santo una volta sceso dalla macchina, guardandosi attorno entra nel bar
ARCOLE 2007
Santo:"Buongiorno, potrei avere un caffè?"
Signorina: "Sì, subito…come lo vuole?"
Santo: "Lungo, grazie e poi… poi avrei bisogno di una informazione."
Signorina: "Mi dica, prego…"
Santo: "Dove posso trovare la canonica?"
Particolare: Un po' sorridente
Signorina: "Venga: le faccio vedere"
Particolare: la signorina esce dal banco ed esce dal bar
Signorina: "Ecco vede, è semplice, vada sempre dritto"
Particolare: la signorina indica con la mano
Signorina: "quando sarà in fondo alla strada, avrà di fronte la chiesa, giri a sinistra e lì troverà la canonica"
Particolare: Santo la guarda, paga il caffè e la ringrazia
Santo:" Ho capito, grazie di tutto… Buona giornata"
Particolare: una volta salito in macchina, si guarda attorno e nota alcuni ragazzi seduti fuori dal bar… poi parte. Arrivato nel cortile della canonica, scende dalla macchina e suona il campanello.
Don Dario, il parroco, gli viene ad aprire.
Don Dario:"Eccomi…Buon Giorno! Con chi ho il piacere...?"
Santo:"Salve. Mi chiamo Santo Sbalchiero. Sono il pronipote di Don Giovanni Sbalchiero, parroco qui da voi agli inizi del 1900…
Particolare: Don Dario lo guarda e fa un sorriso, allunga la mano e dice
Don Dario:" Che sorpresa! E chi l'avrebbe mai detto…Venga, venga avanti, ma… da dove viene?"
PAUSA
Santo:"Vengo da Heidelberg, in Germania. Desiderio Sbalchiero era mio nonno, venne in Germania in cerca di lavoro e poi… mise su famiglia!"
Particolare: l'aria si fa serena e Don Dario lo invita ad entrare
Don Dario: "Bene! E…in che cosa posso esserle utile?"
Santo: "Se fosse cosi gentile da potermi ospitare per qualche giorno…le spiego cosa sto cercando…"
Don Dario: "Ma certo, caro. Questo non è un problema: però pretendo che ci diamo del tu!..."
Don Santo: "D'accordo! Grazie Don…Don?"
Don Dario: "Don Dario. Allora, cosa ti spinge fin qui?"
Santo: "Ecco, Don Dario, sto facendo una ricerca sul mio prozio Don Giovanni che, mi risulta, sia stato qui ad Arcole fra il 1901 e 1931"
Particolare: Don Dario lo guarda, fa un piccolo sorriso…. Poi risponde
Don Dario: "Beh, vediamo cosa possiamo fare…. Dovremo consultare l'archivio parrocchiale. Sistema le tue cose: appena sei pronto ti accompagno. Però dovrai armarti di pazienza. Sai, è storia di tanto tempo fa…"
Particolare: si nota Santo Sbalchiero che sta leggendo il registro dell'archivio parrocchiale, nel frattempo, sovrimpressione si notano i due preti Don Giovanni Sbalchiero e Don Luigi Rossi mentre passeggiano (inizio film)
UN PRETE IN CAMPO
I due Preti
Don Luigi Rossi e Don Giovanni Sbalchiero stanno tornando da una passeggiata.
Don Sbalchiero ha in mano un ombrello nero aperto.
Don Rossi tiene in mano il messale
I due stanno andando verso la tenuta Poggi e mentre camminano alzano la polvere bianca della strada formando quasi un quadro surreale.
Nel sottofondo del dialogo fra i due preti, si sentono le cicale.
I due hanno un dialogo acceso dove si notano i movimenti di mani.
Nei pressi della tenuta Poggi entrambi notano una fila di uomini che tengono in mano una ciotola.
Don Sbalchiero chiede a Don Rossi cosa stiano facendo tutti quegli uomini. A tale domanda don Rossi spiega che il Signor Poggi , al calar della sera, distribuisce ai capi famiglia suoi braccianti un po' di polenta e un pizzico di sale.
Nel frattempo uno degli uomini in fila cade a terra, suscitando l'attenzione dei preti i quali accorrono in suo aiuto. Al sopraggiungere dei due religiosi, l'uomo muore. (denutrizione, pellagra).
Particolari
In centro alla tenuta Poggi si nota una donna formosa vestita da contadina, un grosso fuoco dove sopra c'e' grosso pentolone. La donna sta mescolando la polenta, e di tanto in tanto distribuisce la polenta e una manciata di sale.
Anche se inizio serata si sente ancora il caldo del sole della giornata che sta per finire.
Nella tenuta sono presenti alcuni animali sparsi qua e la, rincorsi da bambini che stanno giocando.
Nel sottofondo si sentono sempre le cicale.
1901
Scena Prima
Don Rossi e Don Sbalchiero camminano
1 Don Rossi: "allora come va...come ti trovi ad Arcole, Giovanni? Te lo aspettavi tutto questo caldo?...
Pausa di Don Sbalchiero a pensare
2 Don Sbalchiero: "a dir il vero mi ci sto abituando un po'…certo, quando ero a Priabona l'aria era più fresca, ma questo non è un problema.
Piuttosto…mi dica un po' Don Luigi…come se la passa 'sta povera gente?
Il Don Rossi lo guarda e risponde
3 Don Rossi: Piuttosto male, a dire il vero…siamo nel 1901 ma grandi cambiamenti, io, non ne ho visti. Si pensava che con l'unità d'Italia le cose andassero meglio, invece, dopo quasi quarant'anni, la nostra gente soffre ancora la fame e nei casi più gravi muore di malaria, di pellagra…
Non dimentichi poi che, per trovare lavoro, molti ormai sono costretti a emigrare lontano, oltre oceano…
Pausa nel discorso, il Don Rossi chiude il messale e continua a parlare.
"…nonostante la nuova enciclica RERUM NOVARUM di Papa Leone XIII affermi una dignità sociale per tutti."
Pausa
4 Don Sbalchiero: "Eh, che vuole, con tutti questi problemi…."
Pausa
5 Don Rossi: " sì lo so caro Giovanni, ma come tu ben sai la politica da noi è lontana e poi… il papa non può risolvere tutti i problemi del mondo"
I due continuano a camminare
6 Don Sbalchiero: "ho sentito che nelle varie campagne si sono formati dei movimenti di braccianti, delle leghe bianche e per lo più anche leghe socialiste.
L'altro ieri l'ha detto anche l'onorevole Giolitti, in parlamento, che in Italia la media dei salari è la più bassa, ma siamo anche quelli che pagano le imposte più care al mondo, per non parlare dei generi di prima necessità. Ha anche detto che è diritto dei braccianti avere un lavoro per sostenere la propria famiglia………... Anche noi preti dobbiamo aiutarli mettendo in pratica la parola di Gesù Cristo, che ha tanto sofferto per l'umanità"
I due preti si fermano e si guardano
Don Rossi risponde quasi stupito dalle parole che Don Sbalchiero ha appena detto.
7 Don Rossi: "caro Sbalchiero, che parole grosse e importanti! Non sospettavo che tu fossi un politico cosi attento…"
Don Sbalchiero non esita a rispondere, leggermente imbarazzato.
8 Don Sbalchiero: " no, no reverendo non fraintenda le mie parole…ma questa gente ha bisogno di aiuto subito, non crede Don Luigi?"
Particolare Don Sbalchiero chiude l'ombrello, prende il fazzoletto di stoffa dalla tasca e si asciuga il viso. Intanto i due si stanno avvicinando alla corte del Poggi e si fermano a guardare cosa sta succedendo.
9 Don Sbalchiero: "Ma…cosa sta succedendo laggiù?"
Pausa si vede una fila di uomini con in mano una ciotola.
10 Don Rossi: "ecco… questa è la nostra realtà, Giovanni. Purtroppo i braccianti, terminata la giornata di lavoro, vanno a prendere la loro quotidiana razione di polenta e sale"
Particolare l'aria si fa sempre più pesante, Don Sbalchiero meravigliato
11 Don Sbalchiero: "come sarebbe… vengono a ritirare un pugno di polenta e sale?"
Particolare Don Rossi sentendo queste parole fa una smorfia
12 Don Rossi: " se vogliono andar avanti, la storia è cosi. Cosa vuoi, il Poggi li tiene vivi, capisci, a lui…servono braccia"
Particolare Don Sbalchiero non ha parole, poi riflettendo
13 Don Sbalchiero: "occorrono le braccia…ah, ah si, occorrono le braccia… e noi, noi non possiamo fare nulla per questa povera gente?"
Particolare nel frattempo dalla fila un uomo cade a terra, cade a terra anche la ciotola che teneva in mano, quasi a rimaner nella attesa della razione. Intanto il canto delle cicale continua, e il sole picchia forte.
Scena seconda
Gli altri uomini che sono in fila, sorpresi dell'accaduto, accorrono ad aiutarlo, cosi pure i due preti.
14 L'uomo 1 con voce sommersa e affannosa: "Aiutatemi, aiutatemi…mi sento mancare…"
15 Don Sbalchiero: "eccomi, eccomi! cosa ti succede?"
Particolare arriva Don Sbalchiero e prende l'uomo per un braccio per sollevarlo, poi arriva Don Rossi.
Don Sbalchiero:"dài… tirati su… piano piano"
Particolare Don Sbalchiero tira fuori dalla tasca un fazzoletto di stoffa e pulisce le labbra e la fronte dell'uomo. Si nota che nel viso dell'uomo scende una lacrima.
16 L'uomo 1: "grazie reverendo"
Pausa con respiro affannoso
" vede come siamo ridotti, eccomi…ormai è finita…mi confessi padre"
Particolare Don Sbalchiero sorride, pensa un attimo cercando di consolarlo, tenendogli il capo fra le mani
17 Don Sbalchiero: " no, no, non è ora, c'e' tempo ancora, dài"
Particolare l'uomo si aggrava
18 L'uomo 1: "la prego, padre…"
19 Don Sbalchiero: "e che peccati vuoi avere caro? Dio avrà sempre pietà di te che hai sofferto tanto in questa vita"
Particolare l'uomo chiude gli occhi piano piano e lascia cadere la mano sulle ginocchia del prete poi inchina la testa. Nel frattempo si sentono solo cicale e qualche canto di uccello, i bambini che si rincorrevano e giocavano si fermano e corrono a vedere cos'è successo.
20 Don Sbalchiero: "ecco, anche Gesù, chinò il capo e spirò"
Particolare quasi una musica soave e significativa accompagna la morte dell'uomo.
21 Don Rossi: "sì Don Giovanni: hai detto bene"
Particolare i due si levano il tricorno e si mettono a mani giunte inginocchiandosi a pregare, nel frattempo intorno a loro gli uomini osservano sorpresi per l'accaduto
22 L'uomo 2: (con voce roca e spenta) " ecco la fine che faremo tutti, venite qua, aiutatemi che lo portiamo a casa" (un altro uomo "ma ha una casa?")
23 Don Sbalchiero: "Lo so che non è giusto!............ Da oggi avrà la casa…….la casa di Dio"
QUALCHE TEMPO DOPO…
Scena Terza
Particolare Don Sbalchiero sconvolto da quello che era capitato, cominciò a pensare a cosa si potesse fare per questa gente. Intanto si incamminò verso la casa, dove lo attendevano una giovane coppia di sposi pronti a migrare in America per lavoro, e non potendo portare con loro il piccolo figlio, per un lungo viaggio in mare, chiesero a Don Sbalchiero un parere.
25 Don Sbalchiero: "buonasera miei cari, come va? Posso entrare?"
Pausa
26 Mamma Lucia: "entri, entri… come vuole che vada reverendo Giovanni… abbiamo un problema molto serio e…delicato…
Particolare il marito che le sta in fianco, un po' preoccupato interviene nel discorso
27 Padre Marco: "Ecco…sì…noi dobbiamo emigrare per lavoro…in America!
Ma… il nostro piccolo, non può attraversare il mare, il viaggio è troppo lungo e faticoso e lui…morirebbe, capisce reverendo?"
Particolare Don Sbalchiero riflettendo fra se, lo guarda un po' perplesso
28 Don Sbalchiero: "capisco benissimo, allora che intendete fare?"
29 Mamma Lucia: "noi avremmo un idea…"
30 Don Sbalchiero: "…cioè?"
Particolare mamma Lucia risponde un po' preoccupata e con il fiato sospeso
31 Mamma Lucia: "ci sono degli amici… che hanno già dei figli: se chiedessimo a loro di tenerlo… per un po' di tempo, si capisce … che ne pensa Don Giovanni?"
Particolare mamma Lucia pronuncia queste parole quasi singhiozzando, e di tanto in tanto guarda il marito, poi guarda il prete e spera nel suo consenso
32 Don Sbalchiero: "sì… potrebbe essere una buona idea……………. Certo che è così piccolo…
33 Padre Marco: "E che possiamo fare? Dopo domani la nave parte e di certo non aspetta noi. Purtroppo lo sa anche lei reverendo che qua si muore di fame, siamo nella miseria e non c'e' lavoro…"
Particolare a tali parole scende un silenzio quasi tombale, intanto Marco si siede tenendosi il capo fra le mani.
34 Don Sbalchiero: "Certo, vi capisco: ditemi chi sono questi vostri amici…"
Pausa interviene Lucia con ansia, ma sicura di se
35 Mamma Lucia: "sono la famiglia Bìo Scarpòn, abita qui dopo il capitello della Madonna del Rosario"
36 Don Sbalchiero: "ah Scarpòn, conosco, conosco, vado subito a parlar con loro"
Scena Quarta
Particolare Don Sbalchiero esce dalla casa, attraversa il cortile e si avvia con gran passo verso l'abitazione della famiglia Scaropon. Passando davanti al capitello si ferma e chiede aiuto alla Madonna "Madonna del Rosario, aiuta questo piccolo bimbo"..
Pausa.. Don Sbalchiero arrivato alla casa, in mezzo alla corte chiama..
"Bìo, hei Bìo sei in casa? Sono Don Giovanni Sbalchiero…ti devo parlare"
Nel frattempo Don Sbalchiero ancora in mezzo alla corte viene raggiunto da un bambino (figlio di Bio Scarpon) il quale gli parla
37 Bimbo: "ciao, sei il prete tu? E come ti chiami?"
Pausa a tale domanda Don Sbalchiero sta al gioco e risponde
38 Don Sbalchiero: "mi chiamo Giovanni: e tu come ti chiami?"
39 Bimbo: "mi chiamo Ruggero, ma tutti mi chiamano "il piccolo"
Nel frattempo sentendo la voce di Don Sbalchiero, Bio Scarpon esce di casa
40 Bio: " hei, chi è là? Un momento vengo, vengo…. Loretta, guarda chi c'è!..."
41 Loretta: "ah siete voi Don Giovanni, che bella sorpresa!"
Particolare intanto Don Sbalchiero prende forza per quello che gli deve chiedere ed entra nella casa
42 Don Sbalchiero: "vi debbo parlare di una cosa importante… presto… sentite"
Pausa
43 Loretta: "Diteci reverendo"
Particolare i due si mettono a sedere
44 Don Sbalchiero: "Bio…Loretta…ascoltatemi bene: i vostri amici Lucia e Marco mi hanno incaricato di chiedervi una cosa molto delicata… sapete come vanno le cose…loro, hanno bisogno di lavoro e sono costretti a emigrare in America, ma non possono portare loro figlio perché il viaggio è troppo lungo. Vorrebbero affidarlo a voi…che ne pensate?"
Particolare intanto Bio e Loretta si guardano sorridendo e capendo la situazione, accettano di buon grado
45 Loretta: "mi scusi reverendo ma…potevano venir anche loro, avremmo accettato comunque"
46 Don Sbalchiero: " quindi, se ho ben capito, accettate? E cosi?"
Pausa l'aria si rallegra nei visi presenti
47 Bio: "Che vuole…Don Giovanni…abbiamo cinque figli, un pezzo di terra e qualche mucca che ci dà il latte, noi siamo cristiani e lei lo sa reverendo, da cinque a sei, la provvidenza ci aiuterà, che portino pure il bambino………………. Vero Loretta?"
Scena Quinta
Particolare al mattino seguente Don Sbalchiero prende il calesse e va a salutare gli emigranti che partono.
Si vedono lungo l'argine i primi migranti a coppie che con i sacchi in spalla vanno verso ovest, di solito l'imbarco e da Genova, per le Americhe e il Brasile. L'emigrazione avviene fra il 1880 e il 1910.
Il sole sta per sorgere e si sente il canto della civetta, Don Sbalchiero dall'altra parte dell'argine osserva la scena quasi apocalittica della sua gente che parte per trovare lavoro. Di tanto in tanto alza la mano a salutare.
Tornando a casa con il proprio calesse si ferma nella valle per guardare la terra. Don Sbalchiero arrivato sul posto scende dal calesse e si sofferma.
48 Don Sbalchiero: " oh, oh ferma" dice al suo cavallo
"aspetta un attimo che guardiamo questa terra…"
Particolare intanto il cavallo fa qualche passo e abbassa la testa per brucare l'erba
"fermo, stai fermo"
Particolare intanto il prete si inchina e prende in mano della terra pronunciando delle parole verso il cielo e lascia cadere la terra..
VFC
"questa è la nostra terra promessa …………. si, si può fare qualcosa per la nostra gente… io un'idea l'avrei e con l'aiuto di Dio…"
Particolare Don Sbalchiero prende il calesse e si avvia verso il paese, passando accanto alla corte del Poggi, dove nota delle persone che stanno manifestando, si ferma e vede i braccianti alquanto agitati.
Scena Sesta
Particolare si notano una cinquantina di braccianti con qualche straccio indosso e a piedi nudi che gridano, tenendo in mano gli arnesi di lavoro, alcune vanghe, delle forche, rastrelli manifestando il malcontento contro il padrone Poggi
49 Un bracciante: "come si può andar avanti, non ne possiamo più"
Un altro bracciante "ci dobbiamo vergognare se siamo poveri?"
Un altro bracciante "come possiamo sfamare le nostre famiglie?............ (alzando il rastrello al cielo)… vergogna, vergogna! abbiamo la malaria e anche la pellagra, cosa volete ancora?"
I braccianti in coro "Siamo costretti ad abbandonare la nostra terra per poter campare, questa è la verità! Non ne possiamo più di tutta questa miseria! E' meglio morire che continuare a chiedere la carità a questo padrone. Però i figli li dobbiamo sfamare!"
Particolare si nota il padrone Poggi che guarda dalla finestra perplesso per quello che sta succedendo nella propria coorte, le grida si susseguono
50 Francesco Poggi: "guarda questi!... ne ho colpa io se sono nati senza nulla?…e poi cosa posso fare di più per questi disgraziati? già do loro la polenta e il sale, cos'altro vogliono?…. Ecco come ti ringraziano….. (il Poggi fa un sorriso e mormora) Boh, sono stanco di questa situazione… "
Particolare chiude la finestra alquanto arrabbiato.
Cambio scena
Si nota Don Sbalchiero che sopra il calesse osserva la scena preoccupato, e piano si avvia verso la canonica dove trova Don Luigi Rossi
Scena Settima
51 Don Sbalchiero: "oh oh bello ferma"
Particolare Don Sbalchiero scende dal calesse, attacca il cavallo e chiama con voce sicura
" Don Luigi, sono Don Sbalchiero"
Particolare nel frattempo Don Sbalchiero entra in canonica prende una sedia e si accomoda
52 Don Sbalchiero: "Don Luigi…oggi, passando davanti alla corte Poggi, ho notato dei braccianti che manifestavano contro il padrone. Sono molto preoccupato per loro…"
Pausa Don Rossi con aria rasserenante risponde
53 Don Rossi: "eh caro amico, lo capisco bene!..."
Don Sbalchiero lo guarda un po' perplesso.
54 Don Sbalchiero: "cerco solo di capire che succede, reverendo. Questa gente mi sta a cuore…non so cosa farei per vederli un po' più sereni "
55 Don Rossi: "Lo sai…io son qui dal '95 ed è da allora che sto cercando di aiutare i parrocchiani. Qualche opera l'ho fatta, ho portato qui le Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto, ho creato la società Agricola, la casa Rurale e mi sto dando da fare per un asilo infantile, e con l'aiuto di Dio e del sindaco Cazzola, a cui ho già parlato, costruiremo le scuole"
Particolare Don Sbalchiero lo ascolta interessato, poi fa una proposta al reverendo Don Rossi
56 Don Sbalchiero: "senta Don Rossi, qualche giorno fa mi sono fermato nella valletta sostante il torrente Alpone, la zona Zerpa per capirci… ho guardato la terra per un attimo ed ho pensato che si potrebbe proporre al signor Poggi un affare.
Noi formiamo una cooperativa agricola con l'aiuto dei nostri braccianti, chiediamo un prestito alla Banca Cattolica di Vicenza, tramite il nostro Vicario Don Mario Viviani e chiediamo al Poggi di venderci la Valletta. Che ne pensa?"
Pausa Don Rossi guarda Don Sbalchiero sorridendo e soddisfatto all'idea (sorpreso)
57 Don Rossi: "Uhm, potrebbe essere una buona idea…certo…non è impresa da poco! Hai considerato a quali rischi andrai incontro?"
57/bis Don Sbalchiero:"Ah, lo so bene… Ma se lei mi appoggia…possiamo farcela!
57/ter Don Rossi: "Se è solo per questo, contaci: hai la mia benedizione."
Particolare Don Sbalchiero dopo il colloquio con Don Rossi, si alza, esce per andar a parlare con i braccianti per la riunione del giorno dopo.
Scena Ottava
Particolare Don Sbalchiero non perde tempo, raduna i braccianti ed espone loro il progetto della cooperativa agricola e dell'acquisto della terra del Poggi.
Un gruppo di braccianti all'incirca una sessantina, si radunano sotto ad un portico per decidere come procedere
(con voce entusiasmante e convincente)
58 Don Sbalchiero: " vi ho radunati qui per un motivo importante. In questi giorni ho osservato la terra in valle Poggi e mi sono detto…con la nostra forza, l'aiuto della banca cattolica di Vicenza e del vicario Viviani… perché non costituire una cooperativa agricola? Acquistiamo il terreno, lo bonifichiamo e lo dividiamo tra le varie famiglie."
Particolare i braccianti lo guardano un po' perplessi, con sorriso fra le labbra.. un bracciante alzando la mano chiede..
59 Bracciante Menego : "Guardi reverendo, potrei dirle che è una buona idea, però chi ci da le garanzie?"
60 Bracciante Antonio: "E' vero Don Sbalchiero: lei parla bene, ma pur sempre da prete, tante belle parole…ma dopo chi deve farsi su le maniche siamo sempre noi"
Particolare dopo aver ascoltato queste parole..
61 Bracciante Mario: "ma com'è in gamba il nostro Don Giovanni! (con aria sfidante e derisoria) Noi… prosciugare le terre… e con cosa? Quell' acqua è infetta, una fonte di malaria (con tono di voce alto e sicuro)! Guardi le nostre povere donne che vanno alla monda (si alza in piedi più arrabbiato di prima) ogni anno vengono a casa con qualche malattia nuova! E in cambio di cosa...mezzo sacco di riso?...."
Particolare Don Sbalchiero ascolta poi riprende la parola più convinto di prima
62 Don Sbalchiero: "ascoltatemi bene: non dobbiamo perdere questa occasione... con un po' di sacrificio potremo... potrete avere un pezzo di terra e coltivarlo per le vostre famiglie. Pensate a loro, al vostro domani: in questo modo potrete evitare di emigrare in cerca di lavoro"
63 Bracciante: "Don Sbalchiero ha ragione, io sono con lui! Se perdiamo questa occasione dovremo andarcene tutti"
Particolare per un momento l'assemblea è attonita, si sentono poi dei mormorii, quando ad un tratto si alza un bracciante anziano con aria sicura
64 Bracciante Anziano: "Per me, è arrivato il momento di agire. Dobbiamo cogliere l'occasione che Don Sbalchiero ci sta offrendo. Io sono per il si: chi è con me?"
Particolare da quel momento sembra che tutti i braccianti abbiano capito l'importanza della cosa e siano a favore della proposta.
65 Don Sbalchiero: "vedo con piacere che la mia proposta è stata accettata. Al più presto scriverò la lettera di richiesta, poi, in un secondo momento, eleggeremo fra di voi i vari componenti dell'amministrazione e il presidente"
Particolare la scena si sposta in canonica, dove si nota Don Sbalchiero che sta scrivendo, nel frattempo scende dalle scale il parroco Don Ettore Zanuso
Scena Nona
66 Don Ettore: "caro Don Sbalchiero ti vedo molto indaffarato di questi tempi……"
67 Don Sbalchiero: "eh purtroppo… dopo la morte del povero Don Luigi…"
Particolare si vede in sovrimpressione il funerale di Don Rossi, poi la scena torna da Don Sbalchiero il quale continua la sua conversazione con Don Ettore Zanuso
1895 Don Luigi Rossi arriva ad Arcole, muore il 1° Giugno 1908
(il funerale)
Don Sbalchiero: "…sono rimasto da solo a portare avanti la causa dei nostri braccianti"
Particolare Don Ettore un po' perplesso..
68 Don Ettore: "questo è vero ma… caro Don Giovanni… vorrei farti notare che non puoi trascurare il tuo sacerdozio in nome di questi… problemi… "sociali". E poi, non sono cose di nostra competenza"
69 Don Sbalchiero: "io credo invece che il sociale vada di pari passo con la ricerca dello spirito divino… e poi… nostro Signore Gesù non viveva in una canonica, no? Vede, Don Ettore… noi dobbiamo aiutare i più deboli, sono i figli che Dio ama di più!"
Particolare Don Ettore lo guarda e scuote la testa
70 Don Ettore: "Oh certo…comunque…pensaci bene… credo che, a questo punto, sarai obbligato a fare una scelta…."
Dopo quelle parole Don Sbalchiero si alza
71 Don Sbalchiero: "Mi creda Don Ettore, non voglio creare dissapori fra noi. Lei sarà sempre il mio parroco: pertanto rifletterò su come dovrà essere il mio futuro……. Io penso che la lezione di Cristo non vada rappresentata, ma vissuta: questo è il mio pensiero"
Particolare Don Sbalchiero prende la lettera dalla scrivania e dà la buona notte a Don Ettore
71/bis Don Ettore:" Sarà…spero per lei che sappia dove sta andando…
Don Sbalchiero: "io per adesso vado a letto, le auguro una buona notte! Domani mi debbo alzare di buon ora"
Particolare Don Sbalchiero sale le scale e va a letto.
Don Ettore Zanuso arriva ad Arcole nel 1909, rimane fino al 1921 (parroco)
Scena Decima
Particolare Don Sbalchiero di buon mattino prende il calesse e si reca dal Poggi (bussa alla porta)
72 Don Sbalchiero: "buongiorno signor Poggi, posso entrare?"
73 Poggi: "buongiorno reverendo. Come mai cosi presto? Ma… la prego… venga avanti, mi dica, come posso aiutarla?"
74 Don Sbalchiero: "vorrei parlarle di quella zona paludosa vicino al torrente Alpone… sa, la Zerpa…io avrei già parlato con alcuni braccianti riguardo all'acquisto di quella terra…"
Particolare il Poggi sta guardando fuori dalla finestra e sorridendo si gira e risponde a Don Sbalchiero
75 Poggi: "La Zerpa?…mah, ci dovrei pensare… si tratta di tanta terra! E poi come fareste a pagarmi? Come farete a prosciugare la palude?"…. (il Poggi cammina su e giù per la stanza in silenzio riprende a parlare) Visto i rapporti che ultimamente ho con i miei braccianti, forse cedere loro della terra non sarebbe un cattivo affare…"
Particolare Don Sbalchiero quasi incredulo alle parole porge un piccolo sorriso e se ne va…
76 Don Sbalchiero: " la ringrazio Signor Poggi, lo sapevo che lei è una persona di buon senso. Dio vede e provvede, la ringrazio di cuore! Arrivederci"
77 Poggi: "la saluto reverendo (sottovoce) che coraggio, però! …Con tutti questi scioperi che ci sono in giro, sarei io il cattivo!..."
Particolare il Poggi guarda dalla finestra Don Sbalchiero che se ne va
Poggi: "E…quel prete… chissà cosa ha messo in testa a quella povera gente…"
Particolare Poggi chiude la finestra, la scena si sposta in canonica.
Scena Undicesima
Particolare Don Sbalchiero è seduto nella poltrona di casa sua e tiene in mano il breviario, quando ad un tratto qualcuno bussa alla porta, ad aprire va la nipote/perpetua Teresa
78 Perpetua Teresa: "chi è? , un momento arrivo…"
79 Michele: "sono Michele, presto apra, apra"
Pausa Teresa apre la porta
80 Teresa: "eccomi! chi cerchi, Don Giovanni?"
81 Michele: "si, presto mamma Catia sta male, sta per avere il bambino!
Particolare Don Sbalchiero sentendo le parole del ragazzo
82 Sbalchiero: Eccomi! Vengo subito… attacco il cavallo e arrivo! vai avanti tu, vai..
Pausa il ragazzo parte di corsa verso casa
83 Teresa: "speriamo che tutto vada bene, Gesù, Giuseppe e Maria"
Particolare e quasi sera e Don Sbalchiero si incammina con il calesse.
Arrivato alla casa trova la signora Catia durante il travaglio di parto.
Scena Dodicesima
84 Don Sbalchiero: "eccomi…Gesù mio, che succede?"
Particolare interviene Rosa la sorella di Catia, sottovoce e con respiro quasi angosciato
85 Rosa: "Don Giovanni, sapesse, tutta notte urla e grida… non so più cosa fare!"
Particolare Don Sbalchiero cerca di tranquillizzarla, togliendosi il tricorno e sedendosi accanto a lei. Estrae il fazzoletto dalla tasca e si asciuga la fronte, alzando gli occhi al cielo, chiede aiuto alla Madonna
86 Don Sbalchiero: "Calma Rosa, preghiamo e vedrai che tutto andrà bene (alzandosi dalla sedia) ma le doglie le ha avute?
87 Rosa: "non so…come posso saperlo, non capisco più niente…"
Particolare la scena si sposta sotto il portico dove vi sono i ragazzi i quali non capiscono cosa sta succedendo in casa
88 Don Sbalchiero: "ma chi c'è sopra con Catia?"
Pausa
89 Rosa: "c'è la comare, nostra sorella Loredana e Giovanni mio cognato"
Particolare si vede Catia nel letto provata dal dolore, sudata e stanca.
L'urlo disperato di Giovanni lacera la notte
Loredana scende dalle scale
90 Loredana: "venga Don Sbalchiero, oramai è andata…… che disgrazia... e' nato morto… povero piccolo… il Signore ci ha abbandonato…"
Particolare nella casa cala il gelo, qualche sguardo.
Si sentono poi le voci dei ragazzi e qualche cane che abbaia.
91 Don Sbalchiero: "non dire così, sù, via. Dobbiamo esserle accanto in questo momento di dolore, andiamo… Dio ci aiuterà! Vedrai Loredana…"
Particolare nel frattempo scende dalle scale il padre che con aria funebre, scoppia in lacrime portando le mani al viso e tentando di dire qualcosa
92 Giovanni (marito di Catia) : "mi mancava anche questa…oh, Don Giovanni! cosa mi deve ancora succedere quest'anno? Prima la tempesta mi ha portato via tutto, poi mi è morto il vitello e ora mi è morto un figlio, la cosa più cara. Allora Dio c'è l'ha con me….
Particolare Don Sbalchiero prendendolo sottobraccio
93 Don Sbalchiero: "Povero Giovanni…ti capisco ma anche tu devi cercare di capire…ricordati: quando Dio disse ad Abramo-devi sacrificare tuo figlio Isacco-Abramo accese il fuoco come segno di obbedienza e chiese a Dio "perché proprio mio figlio?"… ecco Giovanni: anche tu sei stato chiamato da Dio. Non temere, la fede ti aiuterà a sopportare e lenire il dolore.
Chiama le donne che accendano una candela mentre noi andiamo a dar un nome"
Particolare si vede Don Sbalchiero che battezza il piccolo morto, alla presenza dei genitori affranti dal dolore.
Dopo la cerimonia, Don Sbalchiero lascia la casa.
Scena Tredicesima
L'indomani mattina verso le 8 si nota Don Sbalchiero passeggiar sull'argine del torrente Alpone.
Ore 10 Don Sbalchiero e il piccolo corteo funebre arrivano all'ingresso del cimitero di Arcole. Cogliamo alcune parole dell'omelia di Don Giovanni:
94 Don Sbalchiero: " …siate profeti. Il profeta guarda l'avvenire ed anche noi soffrendo le tribolazioni di questa vita teniamo fisso lo sguardo all'eternità e pensiamo che non abbiamo qui una ferma stanza, ma siamo fatti per il cielo"
Scena Quattordicesima
Particolare dopo la cerimonia funebre la piccola bara viene messa sopra il calesse di Don Sbalchiero e dalla folla attorno esce un bambino con un piccolo mazzetto di papaveri e lo depone sopra la piccola bara.
Inizia il corteo verso il cimitero.
1911
Tre donne, all'uscita dalla Messa, chiacchierano fitte tra loro. Una chiede se sia vero che Don Giovanni è uscito di canonica…
Scena Quindicesima
Particolare con il calesse Don Sbalchiero percorre la valle ed osserva l'orizzonte, quando ad un certo punto nota in lontananza un gruppo di mondine.
Scena mondine.
Don Sbalchiero piano, piano si avvicina al gruppo portando loro un saluto.
Riprendendo il cammino si ferma poi a parlare con dei contadini li presenti, su come prosegue il progetto della cooperativa, nello stesso momento la scena si sposta in curia a Vicenza dove si sta discutendo della richiesta di prestito da parte dello Sbalchiero stesso, la scena ritorna poi a Don Sbalchiero che parla con i contadini.
95 Contadino Toni: " si fermi Reverendo, si fermi.."
Particolare Don Sbalchiero sul calesse frena il cavallo scendendo.
96 Don Sbalchiero: "oh, oh bello fermati.. Carissimi, come va? Fa caldo, eh?"
97 Contadino Lino: "Don Sbalchiero, come mai con l'ombrello chiuso oggi? E come procede la nostra cooperativa? Che dice, i signori di Vicenza ce li presteranno i soldi?"
Particolare Don Sbalchiero riflette un po' poi risponde con speranza, intanto il cavallo fa qualche passo e inizia a brucare l'erba.
98 Don Sbalchiero: "Dico che non va male, miei cari amici. Per ora abbiamo eletto presidente Albino Spagnolo, e vedrete che presto avremo notizie anche da Vicenza. Speriamo bene!"
Particolare mentre il prete termina di parlare la scena, si sposta nella curia di Vicenza dove vi sono i prelati che discutono.
99 Vicario Mario Viviani: "sia lodato Gesù Cristo sempre… ebbene segretario cosa c'è di nuovo sopra la mia scrivania?"
Particolare il segretario con voce incerta:
100 Segretario Giuseppe: "Signor Vicario, ci sarebbe ……….. sa quella domanda di quel prete di Arcole, Don Giovanni Sbalchiero"
Particolare si nota che il Vicario ha già le carte in mano.
101 Vicario Viviani: "Ah, quel prete, sì ricordo… perché è uscito dalla canonica? Ho sentito che si è preso una casa propria!"
102 Segretario: "diceva che voleva esser più vicino ai contadini del posto... poi ho anche sentito che non andava molto d'accordo con il parroco, Don Ettore Zanuso".
Particolare dopo queste parole il Vicario si alza dalla poltrona e cammina su e giù per la stanza
103 Vicario Viviani: "Vabbè, lasciamo perdere le voci di paese, piuttosto… diamo un' occhiata a questa domanda e vediamo un po'"
(il vicario mettendo gli occhiali sorride ironicamente)
"chiede un prestito di un milione di lire alla Banca Cattolica…hai capito il buon Sbalchiero! Mah, non mi sembra poco…. per acquistare un terreno dal signor Poggi e dar vita ad una cooperativa…ma questo Poggi non potrebbe regalare la terra a chi ne ha di bisogno?"
Particolare intanto Monsignor Adelmo che è presente chiede di avere la parola
104 Monsignor Adelmo: "vede Vicario… se mi permette… vorrei dire una parola a riguardo"
Particolare il Vicario lo guarda e fa un sorriso e lo invita a proseguire.
105 Vicario Viviani: "mi dica, mi dica pure liberamente"
Pausa dopo il via Monsignor Adelmo prende coraggio:
106 Monsignor Adelmo: "in questo momento molto delicato per la nostra chiesa, credo che sarebbe opportuno dare una possibilità a Don Sbalchiero. In fondo, non è così lontano dalla Rerum Novarum di Papa Leone…
Particolare a questo punto il Vicario Viviani si gira quasi di scatto e chiede:
107 Vicario Viviani: "E così… mi vuoi insegnar a far politica, o sbaglio?"
Particolare l'Adelmo si prende il fazzoletto e si asciuga il viso.
108 Monsignor Adelmo: "no, non mi permetterei mai Vicario. Le voglio solo dir una cosa… (un po' insinuante) vede ho sentito che i braccianti delle Leghe Bianche oramai si trovano per scioperare con le Leghe Socialiste… capisce com'è delicato il momento…"
Particolare il Vicario si lascia andare e con voce sicura:
109 Vicario Viviani: "eh no, questo no, mai e poi mai, non è ammissibile! Vediamo cosa possiamo fare!"
110 Monsignor Adelmo: "io direi di dare parere favorevole al prestito, sostenendo la causa"
Particolare il Vicario sentendo queste parole, si mette a sedere con aria più serena. Interviene il Segretario Giuseppe.
111 Segretario Giuseppe: "vede Vicario, la Provvidenza ci aiuta sempre, Monsignor Adelmo ci ha dato un buon suggerimento"
112 Vicario Viviani: "E sia! Diamo pure questo parere favorevole. Credo che la nostra chiesa avrà sempre più bisogno di preti come Don Sbalchiero… "
Particolare Viviani alzandosi con le mani giunte ringrazia. La scena si sposta nel campo da Don Sbalchiero e i contadini.
113 Don Sbalchiero: "cari amici, vi do la mia benedizione. Ora vado,… andiamo cavallina, andiamo"
Don Antonio Marcante arriva ad Arcole nel 1914
dove subentra a Don Sbalchiero.
Dal 1924 al 1932 Don Marcante, alla morte di Don Zanuso,
sarà parroco di Arcole
Scena Sedicesima
Particolare il sole sta per tramontare, Don Sbalchiero con il suo calesse sta tornando dai campi. Arrivato sul ponte del torrente Alpone vede le lavandaie che stanno facendo il bucato. Ferma il cavallo per dare un saluto.
114 Sbalchiero: "oh guarda le nostre donne, come va la vita? Con quelle povere mani sempre in acqua"
Particolare le donne sentendo la voce di Don Sbalchiero alzano la testa, ed una di loro risponde:
115 Donna Catia: "caro don Giovanni, come vuole che vada? Non va troppo bene in questo periodo, soprattutto dopo quello che mi è capitato… e lei lo sa bene!"
Particolare intanto Don Sbalchiero fa qualche passo giù verso la riva, si ferma e si asciuga il viso con il fazzoletto.
116 Sbalchiero: "capisco donna Catia, capisco… ma bisogna farsi coraggio e vedrà che presto nostro Signore le darà la gioia di un altro figlio, ne sono sicuro."
Particolare la sorella Loredana che gli sta accanto, sentendo queste parole, si ferma a riflettere
117 Donna Loredana: "caro reverendo, non è facile di questi tempi avere figli… ha sentito il figlio di Teresina?"
Particolare Don Sbalchiero quasi perplesso si avvicina alla donna e chiede
118 Sbalchiero: "Oddio, che novità è questa? Mi sono appena allontanato dal paese, dimmi Loredana …"
119 Donna Loredana: "sa qualche ora fa, ho sentito in paese che è arrivato un telegramma dal fronte…se ho capito bene…dicevano che arrivava dal Piave, dove c'è il nemico austro-ungarico"
(Particolare Sbalchiero sentite queste parole si sente in imbarazzo)
"mi sembra che una bomba abbia ucciso Ginetto…"
120 Sbalchiero: " stai scherzando? una bomba…oh, povero Ginetto, cosi giovane, aveva appena 18 anni! Mamma mia che disgrazia……….. maledetta guerra, dovevamo scendere in guerra anche noi, ma perché mai..? ah questi politici!"
Particolare il prete sconvolto da questa notizia, va su tutte le furie
"quell'onorevole, quel Calandra…che delusione! per un metro di terra poi… intanto i nostri giovani muoiono a migliaia al fronte…
Particolare Don Sbalchiero si avvicina alle donne e mette una mano sulla spalla di Loredana, dondolando la testa…
"povera mamma, che dolore, mio Dio, peggio di cosi cosa deve succedere ancora? Signore aiutaci tu (mette le mani giunte, come segno di preghiera)"
Particolare durante la preghiera, recitata con le donne, si vedono sovra esposte delle immagini della guerra 1915/18, poi la scena torna dal prete e dalle donne. Intanto Don Sbalchiero saluta le donne, sale la riva, prende il calesse e va verso casa.
Prima Guerra Mondiale 1915/1918
Scena Diciassettesima
Arrivato in corte vede la nipote Teresa, che le corre in contro, tenendo una lettera in mano. Scende dal calesse, prende la lettera e si siede. La apre….
121 Don Sbalchiero: "finalmente è arrivata, questa benedetta lettera! Dammi Teresa… presto…"
Particolare apre la lettera e trova la bella notizia
"Finalmente! Ora possiamo dar vita a questa cooperativa, la cooperativa della nostra gente!"
Particolare Don Sbalchiero dopo aver la lettera, fa un salto e prende sotto braccio la nipote.
Al mattino seguente si vedono gli scariolanti durante la bonifica
La cooperativa agricola viene costituita nel maggio del 1920
Scena Diciottesima
Particolare ci troviamo nella valle del Poggi. Il sole picchia forte e il vento è caldo, si sentono i canti delle rane e delle cicale.
Gli scariolanti sono molti, cento più, hanno cariole, pale, chi è scalzo, chi a torso nudo oppure con qualche straccio indosso.
Quasi tutti hanno barba lunga o baffi.
Ad un tratto dall'altro lato dell'argine, si vede arrivare una processione di gente. Sono i braccianti e i barcari disoccupati di Ronco e Albaredo. La zona si chiama Zerpa.
Si nota che uno di questi tiene in mano un crocefisso, mentre un altro tiene in mano una bandiera rossa. Arrivati vicini ai scariolanti, inizia la protesta, la quale va a sfociare in una zuffa, alquanto violenta (la baruffa si svolge nel fango), quando ad un certo punto da lontano si vede arrivare con un calesse Don Sbalchiero.
Arrivato vicino Don Sbalchiero cerca di calmare la gente. Si nota in fondo ai manifestanti dei carabinieri a cavallo.
La bonifica zerpana avviene nel 1922 "inizio del potere fascista in Italia".
Scariolanti durante il lavoro.
122 Menego: Speriamo che tutto questo lavoro serva a qualcosa…… (quasi dubbioso ed interessato)
123 Adriano: "come? hai dei dubbi? E da mesi che siamo qui con vanghe e carriole faticando tutti i giorni, e tu parli cosi?"
Particolare non c'è ombra il sole picchia e si sentono i soliti canti delle cicale e delle rane, quando ad un tratto….
124 Daniele: " guarda là in fondo, chi viene avanti, chi sono? cosa vorranno?"
Particolare Daniele si domanda perplesso, si ferma e mette le mani sulla pala togliendosi poi il cappello
125 Adriano: "non mi sembra siano dei nostri, che cosa tengono in mano?"
Particolare intanto i manifestanti sono quasi vicini ai scariolanti, uno di loro ha in mano un crocefisso, un altro tiene in mano una bandiera rossa e con voce alta esclamano i loro diritti (uomini, donne e bambini manifestanti)
126 Manifestante Rino: "perché voi avete lavoro e noi no?.... chi siamo noi, siamo come voi.. non abbiamo diritto di lavorare?..."indirizzando il dito
127 Manifestante Carlo: "vergogna, vergogna, abbiamo fatto la guerra, abbiamo perso il lavoro, io ero barcaro, (indicando con il dito puntato), lui era bracciante, ci avevano detto che dopo il nostro dovere, tornati dalla guerra, ci avrebbero dato della terra, ma non è stato cosi, oggi siamo qua a mani vuote!"
Particolare sentite quelle parole tutti si fermano ad ascoltare
128 Menego scariolante: " senti questo, ma ne abbiamo colpa noi se le cose stanno cosi, e poi non siete dei nostri, voi,……noi non apparteniamo al colore di quello straccio!"
Particolare il manifestante sentite quelle parole, scende in mezzo ai scariolanti e pianta la bandiera, poi si guarda attorno con sfida
129 Manifestante Rino: "Bravo, questo è proprio un bel parlare! (indicando la bandiera) questo "straccio" caro mio ha visto tante lotte, lotte di uomini che credono a principi comuni, a diritti uguali per tutti. E' vero, ci chiamano fratelli del bue, e noi dormiamo con l'amico bue, lavoriamo con lui. Ma le terre? Chi le lavora se non noi? Pensate agli scioperi di Molinella, loro non hanno avuto paura. Due mesi di scioperi hanno fatto i braccianti con le mondine!
Particolare Menego, sentite quelle parole si sente offeso
130 Scariolante Menego: " bravo, bravo! che belle parole… vieni giù se hai il coraggio, che ti gonfio, voi socialisti siete tutti uguali! Lo so io cosa volete voi, volete la terra degli altri, ecco cosa volete"
Particolare alquanto sorpreso il barcaro si tira su le maniche e grida.
131 Barcaro Rino: " tu per caso sei della lega bianca, un cattolico?!"
Particolare tutti sono sorpresi da queste parole, l'aria si fa pesante
132 Menego Scariolante: "è allora? Con questo cosa vuoi dire? Noi abbiamo un' anima, ma voi?!"
133 Barcaro Remo: "come vedi, noi come simbolo portiamo il crocefisso (indicandolo con la mano) lui era con i lavoratori.."
134 Daniele scariolante: "bravo tu la sai lunga per essere un bracciante… intanto quel crocefisso non è solo vostro ma di tutti! Avreste fatto bene a lasciarlo al suo posto!"
Particolare i manifestanti a quel punto sono quasi scesi giù tutti e li inizia il tafferuglio. Le donne cercano di fermare gli uomini.
Si intravede da lontano l'arrivo di Don Sbalchiero.
135 Scariolante Remo: "guardate! sta arrivando Don Sbalchiero! fermi, fermatevi in nome di Dio, basta non serve a nessuno, basta"
Particolare Don Sbalchiero arrivato vicino ai scariolanti scende dal calesse e cerca di calmare gli animi, anche i carabinieri scendono da cavallo e cercano di dividerli.
136 Don Sbalchiero: "mio Dio, cosa sta succedendo?Non credo a quello che vedo! Ma siete impazziti tutti? Che debbo fare per fermarvi?....... (agitando l'ombrello)
137 Scariolante Remo: "c'è che questi vogliono il nostro posto di lavoro, con quale diritto, e poi sono dei rivoluzionari e non sono del nostro paese, che tornino da dove sono venuti"
Particolare sentite queste parole Don Sbalchiero, si leva il tricorno dal capo, si asciuga la fronte e con voce sicura dice:
138 Don Sbalchiero: "vi ho forse insegnato questo? Il mio insegnamento porta dunque a questo? Male, molto male… no miei cari, no, la guerra è appena terminata non diamo vita ad una nuova guerra fra poveri. Tutti abbiamo diritto ad un lavoro, ancor più, se ci riteniamo cristiani, abbiamo il dovere di dividere il lavoro e non solo, anche il pane, se necessario, rimanendo uniti. Solo cosi otterrete quello per cui lottate."
Particolare intanto un scariolante si leva la maglia bianca riponendola sul manico del badile e la va a piantare vicino alla bandiera rossa, Don Sbalchiero con aria quasi incredula assiste alla scena e continua….
"domani mattina venite qua con vanghe e cariole che di lavoro ce n'è per tutti. Ora tornate a casa in pace. Sia lodato Gesù Cristo"
Particolare un manifestante grida…….
139 Manifestante Franco: "evviva il prete dei lavoratori, evviva"
Particolare si sentono delle voci qua e là tra i scariolanti, Don Sbalchiero, prende il calesse e si avvia verso il paese.
Scena Diciannovesima
Particolare si vede Don Sbalchiero che con il calesse arriva in una corte. Arrivato scende dal calesse e attacca il cavallo sotto il portico dove vi sono dei bambini che lo attendono per avere una lezione di scuola. I bambini sono seduti ad U sopra a delle balle di paglia. Di tanto in tanto si sentono i versi di alcuni animali (galline, galli etc.)
140 Don Sbalchiero: "buongiorno bambini, buongiorno signori"
Particolare la bambina alzando la mano.. fra di loro sono presenti anche degli adulti
141 Eleonora bambina: "Don Giovanni la mamma le manda un saluto e lo ringrazia per il miele. Il nonno l'ha preso per la tosse"
Particolare Don Sbalchiero sorride
142 Sebastiano bambino: "Don Giovanni, mio papà ha detto che non posso venir a scuola….."
Don Sbalchiero sorpreso si gira di scatto
143 Sbalchiero: "cosa ha detto tuo papà? Non ci credo. Devi dire a tuo papà che la scuola è importante… bambini dobbiamo saper leggere e scrivere, solo cosi potrete costruirvi un futuro. Allora, avete imparato l'alfabeto?"
Particolare con la voce quasi interrotta
144 Sebastiano: "mio papà dice che devo guidare i buoi per arare la terra"
145 Sbalchiero: "ho capito, domani verro io a parlare con tuo padre, e gli dirò che presto non serviranno più i buoi, perché ci sono i trattori…. Ne abbiamo preso uno anche noi per la cooperativa, e sapete come si chiama, TITAN…"
Pausa chiedendo la parola
146 Leonardo: "Don Giovanni, cos'è una cooperativa?"
147 Sbalchiero: "la parola cooperativa significa, associazione di persone che lavorano assieme e dividono le spese e i guadagni, avete capito? qualcuno dei vostri genitori fa già parte di questa cooperativa agricola……."
Particolare prima di lasciare i bambini Don Sbalchiero consegna a loro del miele e qualche frutto da portare a casa
"dite ai vostri genitori che quando posso verrò a trovare i malati e pregherò per loro.
A proposito Sebastiano, riferisci a tuo padre che domani sera ci saranno le prove della nuova commedia che ho scritto"
Particolare i bambini sono alquanto agitati. Don Sbalchiero li saluta poi prende il calesse e si avvia per trovare un anziano malato.
Scena Ventesima
148 Don Sbalchiero: "sono arrivato Bepi, eccomi. Pensavi che mi fossi dimenticato di te, no, no, sono qua"
Don Sbalchiero entra nella stanza..
149 Maria: "avanti Don Giovanni, sia lodato Gesù Cristo"
150 Sbalchiero: "sempre sia lodato Gesù Cristo, dov'è il nostro malato?"
Particolare Don Sbalchiero entrato nella stanza del Bepi, si leva il tricorno e gli porge un sorriso………
151 Bepi: "avanti reverendo, sono qui, caro Don Campi, …. Non si offenderà vero?"
Particolare Don Sbalchiero prende la sedia e si accomoda in fianco al Bepi, gli mette la mano sulla spalla.
152 Sbalchiero: "ma cosa dice Bepi, perché dovrei offendermi…"
153 Bepi: "Voglio confessarmi, ho qualcosa da dirvi prima di andarmene da questo mondo"
Particolare Don Sbalchiero guarda Bepi e sorridendo dondola un po' il capo
154 Don Sbalchiero: "Dimmi Bepi, senza paura, cosa c'è di cosi importante?"
Tra il Bepi e Don Sbalchiero l'aria si fa più serena…..
155 Bepi: (sottovoce) "Dov'è Maria? Non deve sentire, chiuda la porta reverendo.!...
Pausa…Don Sbalchiero chiude la porta
"vede Don Giovanni, quando ero giovane, un giorno ero in valle, in quelle giornate un po' particolari, capisce….
156 Sbalchiero: "dimmi Bepi"………
Pausa
157 Bepi: (sottovoce)"ad un tratto mi vedo davanti una donna più grande di me, ma cosi bella, da lasciarmi senza parole, ed è successo….."
Particolare intanto sovra impressione si vedono il giovane Bepi e la donna nel campo di grano, i due si guardano e sfiorandosi quasi per incanto si lasciano andare. La scena torna poi dal Bepi e Don Sbalchiero
158 Don Sbalchiero (sorridendo sotto i baffi): "ho capito Bepi, beh… ora devo darti la penitenza, capisci, è un peccato grosso….. (pausa)….come penitenza dovrai dire tre salve regine e tre padre nostro. Ti assolvo dai tuoi peccati…. Cerca di riguardarti che non è ancora ora. Ti saluto, ora vado"
Scena Ventunesima
Particolare Don Sbalchiero dopo aver confessato il Bepi, prende il calesse e si avvia verso casa. Arrivato parla a Teresa, si avvia poi a piedi verso l'osteria dove lo aspettano degli amici cacciatori per una cena a base di uccelli.
Nel frattempo scende la sera, si nota il tramonto.
159 Don Sbalchiero: "buonasera amici cacciatori…che buon profumo! chi è la cuoca?"
Particolare entrato si leva il tricorno e cerca un tavolo pronto.
160 Mario: "Si accomodi Don Giovanni. Si è opera di mamma Dele. Le mani d'oro della nostra cucina. La donna più bella del paese…"
Particolare intanto la Dele sente e viene dalla cucina. Fa un inchino al parroco, sorridendo.
161 Dele: "caro reverendo, non ascolti quello che dicono questi. So io cosa vorrebbero da me"
Particolare facendo cenno con la mano
162 Don Sbalchiero: "ah cara mamma Dele, gli uomini sognano sempre, invece sento un buon aroma di arrosto……….dove mi siedo?"
163 Mario : "i preti di solito vanno a capo tavola, cosi controllano un po' tutti…"
Particolare si mettono a ridere poi qualcuno invita ad un brindisi alla caccia.. intanto Docimo richiama l'attenzione per raccontare una barzelletta.
164 Docimo: "sentite c'è uno che sta per morire e prima ha un desiderio da esprimere. Vorrebbe che tutti i suoi soldi fossero messi nella bara con se dopo la morte…. a morte avvenuta arriva il prete per la benedizione, ma la bara non si chiude. Al prete viene un'idea, chiamando i parenti, dice loro "sentite tirate fuori i soldi dalla bara e contateli, li date a me, ed io in cambio vi faccio una cambiale….. cosa né dite non è una buona idea?"
Particolare a quel punto tutti si mettono a ridere, poi alzando i bicchieri fanno un brindisi..
165 Don Sbalchiero: "hai capito il Docimo, ne sa una più del diavolo. A dire il vero a me non è ancora successo un'occasione simile, eppure di funerali ne ho fatti"
Particolare intanto la serata si avvia alla fine Don Sbalchiero si alza prende il tricorno, saluta ed esce incamminandosi a piedi. Strada facendo ad un tratto vede al centro della strada dei personaggi alquanto sospetti….
Periodo Fascista 1927
Scena Ventiduesima
166 Zanchetta: "eccolo…sta arrivando, lasciatelo a me…. Prete fermati! dobbiamo chiarire alcune cose noi due.."
Particolare Don Sbalchiero capisce la situazione, si ferma insospettito dall'altolà.
167 Sbalchiero: "amici…cosa posso fare per voi?"
168 Zanchetta: "ah, e così lei sarebbe il prete scomodo…quello che fa tanto parlare di se.! Prenda questo, intanto, e parli meno bolscevico con questi contadini bifolchi, ha capito? E saluti i suoi amici rossi….. e da oggi stia attento a come parla"
Don Sbalchiero cade a terra
Particolare sovra impressione si vedono immagini della marcia su Roma, la scena torna poi dai fascisti, i quali danno dell'olio da bere allo Sbalchiero
168/bis Zanchetta: "andiamo, per stasera basta così…"
Particolare inneggiando il saluto fascista i quattro se ne vanno..
Don Sbalchiero prende il tricorno che gli era caduto a terra, lo sistema in testa e con il fazzoletto si asciuga il sangue che gli esce dal naso.
Quasi incredulo si incammina verso casa. arrivato in coorte chiama la nipote Teresa.
169 Sbalchiero: "Teresa vieni, corri, guarda cosa mi è successo?"
A sentire questa voce dopo qualche attimo Teresa si sveglia e scende.
170 Teresa: "mamma mia cosa è successo, Signore
171 Sbalchiero: "cosa vuoi oramai le gambe non mi reggono più, sono scivolato…."
Teresa non ci crede.
172 Teresa: "cosa mi tocca vedere, venga che l'aiuto, si metta a sedere"
Particolare Teresa prende sotto braccio Don Sbalchiero e lo aiuta a sedere su una balla di paglia sotto il portico.
173 Sbalchiero: "sono arrivato al termine, da tempo non sto bene e prima di presentarmi davanti a nostro Signore, voglio esser in pace con me stesso e con gli altri"
Particolare si nota l'immagine di Don Sbalchiero che passeggia sull'argine dell'Alpone, durante la passeggiata una voce fuori campo.
"nella grande valle vidi un passero, quel passero oggi dov'è?
Nella grande valle vidi tanti uomini, in cerca di fortuna e di amore, oggi dov'è?
Poi ancora sentii la mia voce che mi chiamava, oggi dov'è?
Ma nel mio cammino non restai mai da solo, oggi dov'è?
La mia anima cerca ancora, quel passero dov'è?"
L'immagine torna a Don Sbalchiero che torna dalla passeggiata.
174 Teresa: "cosa dice Don Giovanni, su, su con la vita, andiamo in casa, la accompagno a letto, e le preparo qualcosa di caldo"
Particolare Don Sbalchiero si mette a letto e all'indomani lo viene a trovare l'arciprete Don Antonio Marcante.
Scena Ventitreesima
Particolare si vede l'arciprete Don Antonio Marcante in bicicletta, che sta andando a trovare Don Sbalchiero
175 Don Marcante: "permesso? Sono Don Antonio, l'arciprete, "..
176 Teresa: "avanti, Don Antonio, come va?"
Particolare Don Marcante si leva il cappello e si fa avanti.
177 Don Marcante: "bene, e il nostro ammalato come sta?"
Particolare Don Marcante si incammina verso la stanza di Don Sbalchiero
178 Don Sbalchiero: "sono qui arciprete, venga"
179 Don Marcante: "buondì caro Don Giovanni, cosa ti è successo? Ero dal podestà Padovani, quando mi è giunta voce dell'accaduto…. e sono corso qua, ma è vero?"
Particolare l'arciprete con aria preoccupata.
180 Don Sbalchiero: "purtroppo mi hanno teso un'imboscata e mi hanno picchiato e…mi hanno anche dato l'olio!"
181 Don Marcante: "purtroppo caro sono tempi duri per noi preti, cosa vuoi, hai scelto una strada difficile da percorrere. Ma che brutta gente!.."
Don Sbalchiero guarda Don Marcante
182 Don Sbalchiero: "Sì, ma se penso a cosa ha dovuto soffrire Nostro Signore sulla croce…
183 Don Marcante: "Sì…lui per l'umanità e tu…per i braccianti!"
Particolare Don Sbalchiero chiede un po' d'acqua da bere a Teresa
184 Don Sbalchiero: "Don Antonio, io ho solo cercato di fare del mio meglio."
185 Don Marcante: "certo che ne hai avuto di coraggio…… bene ti do la mia benedizione e, soprattutto, ti auguro di rimetterti presto."
Pausa
186 Don Sbalchiero: "visto che è qui Don Antonio, chiami Teresa ed Angelo che vi voglio dire alcune cose……..
vi voglio ringraziare per il tempo che mi siete stati vicini e fedeli, il Signore sarà misericordioso con voi. Vorrei affidarvi le mie volontà"
Particolare Teresa quasi sconvolta si siede accanto allo zio….
In fondo al letto vi è Angelo ammutolito…
"non voglio né fiori né discorsi al mio funerale, voglio solo ringraziare il buon Dio per la vita che mi ha donato, e chiedergli che abbia misericordia di me. Ho voluto bene a tutti e perdonato tutti….. queste sono le volontà di Don Giovanni Sbalchiero detto Don Campi"
Don Giovanni Sbalchiero muore ad Arcole il 30 settembre 1931.
Viene sepolto nella cappella centrale del cimitero di Arcole.
CAPITOLO ULTIMO
Don Santo Sbalchiero si trova in cimitero ad Arcole, in visita sulla tomba di Don Giovanni quando riceve una telefonata inattesa…
Particolare: il giovane Sbalchiero, sta ancora leggendo, quando ad un tratto squilla il telefono, Don Dario accorre a rispondere
197 Segretario: "Buongiorno Don Santo, sono Manfred, il segretario della curia: so che si trova il in Italia, mi auguro abbia fatto buon viaggio….ma come mai si è fermato ad Arcole?"
Particolare: Santo quasi sorpreso della telefonata, risponde
198 Santo: "Son voluto tornare nei luoghi dove ha vissuto il suo sacerdozio mio zio Don Giovanni. E le dirò di più… sono qui per fare delle ricerche in modo da poter scrivere un libro sulla storia di Don Giovanni…"
199 Segretario: "Bravo…non vorrei condizionarla, ma… di questi tempi… scrivere un libro di memorie…."
200 Santo: " Cosa intende Segretario, quando dice "di questi tempi"?"
201 Segretario: "Caro Don Santo…suvvìa…sono già stati scritti fiumi di libri… la sua potrebbe essere una storia vecchia… superata"
204 Santo: "Tutt'altro invece! In questi giorni, qui ad Arcole ho potuto conoscere gente di varie nazionalità e ho potuto constatare che la storia passata e quella dei nostri giorni non sono poi così diverse…molti anni addietro furono i nostri nonni a emigrare alla ricerca di una vita migliore. Oggi la storia si ripete, con chi viene a cercare da noi una nuova speranza. Dunque caro amico, le suggerisco di rivedere le sue posizioni…ve ne fossero ancora di preti come quello! Dalle mie ricerche nascerà un libro, perché tutti possano sapere. Don Giovanni aveva fatto suo il Vangelo…dovremmo esser tutti come lui, più vicini alla gente che abbisogna di aiuto, contro guerre e violenze…di ogni tipo, se capisce che intendo!"
Particolare: silenzio per un attimo
205 Segretario: "Oh, certo che capisco…ed è altrettanto chiaro che buon sangue non mente! Quand'è cosi… faccia quel che ritiene più giusto… io sono solo un povero segretario di curia, riferirò…."
206 Santo: "ora mi è ancora più chiaro perché ho scelto il sacerdozio, ma soprattutto cosa significa essere davvero sacerdoti! Porga i miei saluti a sua eccellenza… Buon giorno!".
Particolare: Don Santo chiude la telefonata, dà un ultimo sguardo alla tomba di Don Giovanni, sorride e poi si incammina verso l'uscita del cimitero.
FINE